Anche nel nostro Paese ha preso piede la protesta degli agricoltori, con i trattori che invadono strade, autostrade e città.
Facciamo qualche considerazione.
I padroni del vapore, i padroni universali, i padroni del discorso – chiamateli come volete, ma per favore non chiamateli élites, perché non sono i migliori, sono criminali – declinano il termine sostenibilità solo in un’accezione ambientalista.
Il resto del mondo, il mondo sano, il mondo che sta sotto, dovrebbe dare a quel termine una declinazione più dal basso, quindi dovrebbe ragionare in termini di sostenibilità sociale.
L’agricoltura industriale è socialmente sostenibile?
Basta guardare le cose dal basso, dalla base.
La nostra agricoltura industriale è quanto di più antitaliano ci possa essere.
Perché?
Perché la manodopera nel settore agricolo è per la stragrande maggioranza straniera e la produzione va soprattutto all’estero.
Non solo.
Ci vantiamo di far parte del G7, dei Paesi più avanzati del pianeta, e poi abbiamo un settore agricolo da terzo mondo.
Già, perché quella manodopera straniera viene letteralmente sfruttata fino ai limiti dello schiavismo, sottopagata, in nero, senza contributi previdenziali e senza assistenza sanitaria.
Inoltre i braccianti, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, vengono spesso relegati in ghetti nei quali le condizioni igienico-sanitarie sono da terzo mondo. Per la serie “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”: la popolazione non deve sapere, per cui sono nascosti ai loro occhi, con la complicità di tutti, in primis le autorità.
In quei ghetti i braccianti sono continuamente taglieggiati dai caporali, ad esempio quando serve loro qualche medicinale o devono recarsi in città per visite mediche. Le donne sono sottoposte a continue molestie ed angherie, se non addirittura stuprate.
L’Italia uno dei Paesi più avanzati e civili del mondo?
Ma il caporalato non è il solo effetto collaterale: ci sono anche immigrazione clandestina, agromafie, danni all’ambiente, danni al turismo, prodotti agricoli di scarsa qualità nutrizionale, ecc., ecc.
Ecco che cos’è, in larga parte, il nostro settore agricolo.
Noi che viviamo nell’ex palude pontina lo sappiamo molto bene.
Abbiamo scritto che la nostra agricoltura è quanto di più antitaliano ci possa essere.
La produzione, infatti, non va al mercato locale – alla faccia della tanto decantata sovranità alimentare – ma viene inviata ai mercati stranieri, perché si lavora per le multinazionali.
Analizziamo il nostro territorio e come si è arrivati a tutto questo.
Nel 1989 crolla il muro di Berlino e finisce la guerra fredda. Agli USA, di conseguenza, non servivano più i vecchi partiti. Si dà il via libera alla magistratura e Mani pulite e Tangentopoli spazzano via un’intera classe politica ed imprenditoriale.
Si crea, pertanto, un vuoto di potere.
A chi si rivolgono gli statunitensi per gestire transitoriamente la situazione?
A uomini borderline che hanno ricoperto incarichi sia nelle forze dell’ordine che nei servizi segreti. Uomini che hanno fatto carriera sia quando governava il centrodestra, sia quando governava il centrosinistra, il che vuol dire che erano e sono uomini degli yankee.
Qualche anno fa venne presentato a Roma un libro sull’Anello della Repubblica, anche chiamato “il noto servizio”: il servizio segreto non ufficiale che faceva capo a Giulio Andreotti. Tra le imprese del “noto servizio”, l’evasione del criminale nazista Herbert Kappler dall’ospedale militare del Celio.
Durante la presentazione, alla quale partecipavano come relatori fior di storici, una persona del pubblico disse che Andreotti era un uomo degli americani. Uno degli storici replicò in questo modo: «Cossiga era l’uomo degli USA, Andreotti era l’uomo del Vaticano. Non a caso, quando gli statunitensi si sono voluti liberare di Andreotti, gli hanno sganciato contro la “bomba Buscetta”».
Ricordiamoci della mattanza di Genova 2001: gli uomini che l’hanno attuata sono gli stessi ai quali gli USA si erano rivolti per la gestione transitoria del nostro Paese.
Gli stessi che hanno depistato l’inchiesta sulla strage di via D’Amelio.
A livello locale, nella pianura pontina, l’uomo politico forte è un ex esponente delle forze dell’ordine con una brevissima esperienza nei servizi segreti, seguita da una brillantissima carriera politica.
Deep State de noantri.
Gli USA hanno osservato al microscopio il nostro territorio ed hanno rilevato che c’erano la pianura pontina ed il secondo mercato ortofrutticolo d’Europa, il MOF di Fondi.
A quel punto hanno preso il sopravvento le multinazionali, si è introdotta l’agricoltura industriale e si è cominciato a produrre per l’estero.
Ovviamente, per restare competitivi sul mercato, bisognava ridurre il più possibile i costi fissi, a cominciare dalla manodopera. Gli italiani chiedevano troppo, per cui ci si è rivolti ai maghrebini. Ma questi ultimi sono dei ribelli (hanno cacciato i francesi…), per cui hanno creato notevoli problemi, che sono stati risolti “importando” un’etnia docile docile: i sikh indiani.
Attualmente si ritiene che in provincia di Latina ci siano tra i 20.000 ed i 30.000 indiani.
Persone squisite, molto impegnate nel sociale: donano il sangue, si impegnano nel piantare alberi nelle città ed abbellire il verde urbano, ecc.
Ma… gli italiani?
Inoltre, se per essere competitivo sul mercato devo sfruttare ai limiti dello schiavismo manovalanza sottopagata, in nero, senza contributi previdenziali e copertura assicurativa… non è meglio se cambio lavoro?
È una domanda.
Chiedo per un amico…
La sana informazione ed il mondo del dissenso hanno sposato la causa della protesta degli agricoltori, ma, come a volte fanno, non hanno approfondito.
La logica è la seguente: il nemico del mio nemico è mio amico.
Ma la logica da portare avanti, semmai, dovrebbe essere la seguente: la moneta buona scaccia la moneta cattiva, l’economia buona scaccia l’economia cattiva, la politica buona scaccia la politica cattiva.
Attenzione a seguire la logica del nemico del nemico, perché poi si finisce dalla padella nella brace, arrivando a farsi dettare la linea perché spesso il nemico del nemico ha risorse economiche consistenti.
Come abbiamo spiegato qui (https://terracinasocialforum.wordpress.com/2024/01/27/stato-canaglia), all’alto prelato la domanda PRELIMINARE da porre è la seguente: «Quando lo Stato che lei rappresenta ratificherà la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo?».
Se non si fa quella domanda… si è incoerenti.
Stesso discorso per il settore agricolo: si possono sposare acriticamente le istanze degli agricoltori, o invece il tutto andrebbe – MEGLIO – analizzato più approfonditamente?
Continuiamo nella disamina.
Il settore agricolo italiano ha sempre campato di sovvenzioni, sia tramite la Politica Agricola Comunitaria (la famigerata PAC), sia tramite l’AIMA, l’agenzia per l’agricoltura che era un feudo democristiano.
Adesso la domanda la rivolgiamo ai libertari, quelli che ora si esaltano per la vittoria di Javier Milei in Argentina: il fatto che il nostro settore agricolo ha sempre vissuto di sovvenzioni, non è un… fallimento del mercato?
È una domanda.
Chiedo per un amico.
Le politiche economiche riguardanti l’agricoltura che si sono affermate dopo Mani pulite e Tangentopoli, sono piaciute a tutti (TUTTI) i partiti politici.
Quelli di destra hanno ragionato sul breve-medio periodo: «Ci prendiamo il voto degli imprenditori agricoli».
Quelli di sinistra hanno ragionato sul lungo termine: «Ci prendiamo il voto dei braccianti stranieri» (chissà perché parlano sempre di ius soli…).
I sindacati, invece, hanno ragionato in questo modo: «Checce frega checce importa degli italiani, che ormai non fanno più le tessere. Le tessere ce le garantiranno i braccianti stranieri, di cui noi ci ergeremo a paladini».
Ciò a danno prima di tutto della sostenibilità sociale, e poi di quella ambientale.
Analizziamo i danni sociali. Alcuni li abbiamo già enunciati: manovalanza schiavizzata, lavoro in nero, evasione fiscale e contributiva, immigrazione clandestina, ghetti, agromafie, caporalato, ecc.
Ma ci sono anche i danni al settore immobiliare e turistico.
Dalle nostre parti, infatti, gli indiani vanno a vivere tutti insieme in determinati quartieri, nei quali il valore degli immobili crolla.
I fertilizzanti provocano le proliferazioni algali (vi ricordate le famigerate mucillagini sulla riviera romagnola negli anni ’90?), per cui viene danneggiato il turismo (oltre ai quartieri di cui sopra, con abitazioni che rimangono sfitte o che vengono [s]vendute dai bagnanti che ne sono proprietari).
E i danni all’ambiente?
Vogliamo parlare dei pesticidi?
Vogliamo parlare delle aziende agricole biologiche che, a seconda di come tira il vento, si ritrovano i loro campi inondati dalle irrorazioni altrui?
Fate delle ricerche sui luoghi del Prosecco…
Ah, il made in Italy…
L’agricoltura industriale è un cancro che va estirpato.
E invece, dalle nostre parti, è stato estirpato il vitigno tipico locale, il famoso moscato di Terracina. E adesso il prodotto tipico locale è diventato la fragola favetta, che è originaria… della Francia.
I miracoli del marketing…
Gli altri danni ambientali sono le continue inondazioni, fenomeno che ha avuto la sua prima apparizione nella piana del Sele, dove si è iniziata la coltivazione industriale dei pomodori San Marzano, ed ora si è diffuso anche dalle nostre parti.
Perché le inondazioni?
Perché il terreno è impermeabilizzato dalle serre, che creano anche l’effetto ruscellamento delle acque piovane, aumentandone la velocità. Il tutto unito ai tagli ai consorzi di bonifica (ma quanto è buona e dolce mamma Europa…), ed ecco i risultati: www.latinaoggi.eu/news/cronaca/67853/voragine-sulla-pontina-a-terracina-sospese-le-ricerche-di-dona.
Giusto per la cronaca, Valter Donà dopo oltre 5 anni non è stato ancora ritrovato.
Sempre per la cronaca, ci è giunta voce che pochi agricoltori hanno ottenuto i rimborsi per i danni subiti dalla tromba d’aria del novembre 2017, perché… le serre erano state costruite abusivamente.
In tutto questo, spicca il silenzio delle associazioni ambientaliste, che ancora si ostinano ad analizzare le acque marine per cercare stafilococchi e streptococchi, ma mai pesticidi e fertilizzanti.
Le analisi per scovare pesticidi e fertilizzanti costano? Basta trovare gli sponsor. Per altre iniziative si trovano…
La domanda è: si può sposare così acriticamente la protesta degli agricoltori italiani?
Chiedo per un amico…
La moneta buona scaccia la moneta cattiva.
L’economia buona scaccia l’economia cattiva.
La politica buona scaccia la politica cattiva.
Solo così si diventa mainstream.
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Scritto da supermarco
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