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Da Latina Oggi del 18 ottobre 2010

 

MISTER VELENO. CHI È E COME AGISCE IL FUNZIONARIO PONTINO CHE HA FALSIFICATO LE ANALISI DELLE INDUSTRIE DI FROSINONE

 

di Graziella Di Mambro

 

L’inferno della Valle del Sacco, dei fiumi inquinati della Ciociaria e della sue 130 discariche incontrollate è lontano dal bell’appartamento di via Benedetto Marcello a Latina, dove il dottor Vincenzo Addimandi si trova agli arresti domiciliari. Per evitare che lasci andare altri veleni. Come ha fatto negli ultimi anni, falsificando dati e tenendo sotto pressione i suoi collaboratori. È tutto scritto nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal GIP del Tribunale di Frosinone Annalisa Marzano. Pagine e pagine di un racconto noir, dove il protagonista è un funzionario dello Stato che sbianchetta e corregge di suo pugno i risultati delle analisi dell’acqua e lascia che dentro ai fiumi di quel pezzo del Lazio ci siano alte concentrazioni di zinco per esempio.

Falsario

Questo funzionario si chiama Vincenzo Addimandi, 58 anni, di Carife in provincia di Avellino, ma la sua fortuna l’ha fatta qui, tra Latina e Frosinone. Nel capoluogo pontino negli anni dal 1991 al 2002 è stato responsabile del laboratorio del servizio medico micrografico del presidio multizonale di prevenzione di quella che allora era la USL. Da quell’incarico fu rimosso di corsa e per vergogna in quanto fu arrestato poiché accusato di falsificare le analisi sull’igiene e alimenti, in specie in indagini su una società di olii. Ma evidentemente la Regione Lazio si fidava di lui tanto che lo riprese nella nascitura ARPA e gli affidò l’incarico prestigioso e delicato di direttore della Sezione di Frosinone. Era già la vigilia del disastro della Valle del Sacco e questa sorta di Mister Veleno avrebbe colpito ancora. Addimandi, soprattutto, è uno che mente, dice e scrive il falso. Lo ha fatto persino con il comandante della Sezione Navale della Guardia di Finanza di Formia, Luigi Siniscalco. È successo il 19 febbraio del 2007, giorno in cui Siniscalco (cui la Regione ha dato incarico di partecipare alla task force che interviene nelle analisi ambientali della provincia di Frosinone) chiede ad Addimandi di inviargli i dati relativi ai campioni prelevati presso la Eurozinco S.p.A. Addimandi risponde e indica numeri che aveva contraffatto aggiungendo che i valori erano «inferiori» ai limiti in tabella «ovvero – scrive il GIP di Frosinone – comunicava che gli scarichi di origine meteorica dell’Eurozinco S.p.A. erano nella norma, senza dunque profilare alcuna ipotesi di reato… laddove il parametro dello zinco era decisamente superiore al limite massimo consentito e il dato avrebbe comportato l’immediata comunicazione della notizia di reato…».

Un teste chiave

Ma chi è che smaschera Addimandi? Un suo collaboratore così pignolo che conserva tutte le copie delle analisi. Quando nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Frosinone c’è il sequestro degli atti si ritrovano due pagine con lo stesso numero sequenziale (il 66) e contenenti dati diversi; una è stata contraffatta e riporta valori dello zinco pari a 0,490 microgrammi per litro, l’altra, invece riporta 1.490 microgrammi per litro; e la copia del collaboratore di Addimandi riporta anch’essa 1.490 ml. La soglia massima è pari a 0,5 ml! Il referto è del 5 febbraio 2007, venti giorni dopo sempre l’atto falso andrà alla Finanza di Formia. A quel punto il collaboratore di Addimandi, Heros Morbidi, diventa un teste fondamentale. E infatti sentito dalla Guardia di Finanza il 4, 6 e 26 maggio 2010 ribadirà non solo che all’epoca dei fatti aveva inserito direttamente i dati sul famoso foglio 66 del registro ma che «l’Addimandi dinanzi a suo rifiuto di apporvi alcune modifiche era intervenuto direttamente alterando il dato dello zinco».

Prassi

Eppure questo sconcertante passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare su Vincenzo Addimandi non riguarda un episodio isolato. Perché, come riferito agli inquirenti, da altri dipendenti dell’ARPA di Frosinone ci sono dei precedenti. Una collega in particolare spiega che dopo l’insediamento il nuovo direttore cambiò la procedura di apertura dei campioni e fu eliminata l’apertura direttamente nei laboratori alla presenza dei tecnici ARPA e dei consulenti delle ditte. Addimandi i consulenti delle ditte esaminate se li portava in ufficio e la parte trasparente del procedimento fu del tutto abolita. Due collaboratori del laboratorio hanno asserito davanti agli investigatori di Frosinone durante l’assunzione delle sommarie informazioni che il direttore era «abituato a fare pressioni… affinché i risultati delle analisi fossero indicati sempre nella norma». Il GIP di Frosinone ha dato a queste accuse «piena attendibilità» e per questo ha ritenuto che Addimandi debba stare ai domiciliari e lontano da quell’ambiente di lavoro, posto che il commissario dell’ARPA, Corrado Carrubba gli aveva prorogato l’incarico fino a dicembre 2010. C’è comunque dell’altro nel curriculum accumulato negli anni trascorsi in Ciociaria dal dottore. Queste: «… altre vicende connesse alla gestione generale dei controlli ARPA durante la dirigenza Addimandi e, più specificamente, la gestione dei campionamenti e delle analisi condotte sul Cdr (o secondo terminologia inglese Rdf) sulle acque reflue dell’impianto SAF di Colfelice» che «per un verso rendono quanto mai attuale il pericolo di reiterazione dei comportamenti illeciti analoghi, su altro fronte concretizzano il grave pericolo di inquinamento degli ulteriori approfondimenti istruttori…».

 

BUGIARDO ANCHE CON LA FINANZA. E QUELLA BUSTA PER LA SAF

 

Ma perché Addimandi arriva a prendere in giro un comandante della Finanza pur di mandare avanti rapporti ambientali con dati falsi? Secondo quello che raccontano i tecnici dell’ARPA, che hanno contribuito in modo considerevole a questa inchiesta, il dottore aveva questo atteggiamento subdolo «usualmente… soprattutto quando le analisi coinvolgevano società di un certo spessore economico». E a questo proposito viene citato nell’ordinanza un episodio specifico sul quale sono tuttora in corso indagini ma che è riferito ad accertamenti sulla SAF di Colfelice. Addimandi manifestò particolare interesse per le analisi condotte nel 2006 e nel 2007 presso la società SAF, il cui impianto è destinato alla trasformazione e al recupero energetico dei rifiuti. Un teste che è anche operatore dell’ARPA ha raccontato dei «sospetti avuti sulle modalità di analisi impiegate presso la SAF» che «l’avevano indotto a controllare alcuni dati all’epoca rilevanti, uno dei quali era quello dell’azoto ammoniacale RPG 1405 indicato in un valore superiore a 20». Nei giorni seguenti alle analisi l’Addimandi chiese al collaboratore «di consegnare una busta a Fardelli Luca, il capo impianto della SAF» e questi aveva invitato il collaboratore «a leggere i dati annotati». Nel leggere i dati il tecnico ARPA si accorse che «il dato RPG 1405 relativo alle acque di scarico, ossia il parametro dell’azoto ammoniacale era indicato in 14, cioè nella norma». Tale era stata la sorpresa che subito il tecnico ARPA si era recato a controllare il quaderno di prova sul quale il dato originario risultava coperto col bianchetto e sostituito con il numero «14». Su questo episodio sono in corso ulteriori verifiche ma il GIP ha ritenuto che il resoconto del teste è così dettagliato da essere estremamente convincente, anzi è la miglior «credenziale» per Mister Veleno.

Commenti su: "Mister veleno. Chi è e come agisce il funzionario pontino che ha falsificato le analisi delle industrie di Frosinone" (11)

  1. sormolotto ha detto:

    Se è tutto vero, è il caso che il signore in questione paghi, non solo con qualche anno di galera ma anche economicamente affinchè sia di lezione a tutti i pubblici ufficiali corrotti.
    Immaginate a quante persone si sono ammalate o morte di tumore per causa sua.

  2. GIANLUCA ha detto:

    …tanto per ribadire come funziona in Italia: l’Addimandi, il mister veleno per intenderci, appena revocati gli arresti domiciliari è stato promosso ai vertici dell’ARPA con l’incarico di dirigere la Divisione Ambiente e Salute….

    • Ludovico Magli ha detto:

      ……..Ora fa parte anche delle commissioni di ARPA per le posizioni organizzative nelle sezioni di RM e FR (dove già era stato arrestato).

  3. Io francamente credo che sia tutto vero,cioe’ che questo signor Addimandi gia’ con un passato oscuro a latina,aveva le mani in pasta anche a frosinone.In fondo anche il proverbio lo dice: il lupo perde il pelo ma non il vizio.Se a latina si trattava solo di un olio contraffatto,a frosinone l’ha fatta proprio zozza.Merita una sentenza di condanna,tanto oggi in galera non ci mettono piu’ nemmeno gli assassini,figuriamoci un falsario.La galera sarebbe troppo e non giusta,se io fossi il giudice,lascerei in mutande l’A,ddimandi e i soldi dovrebbero andare a tutte quelle associazioni ambientaliste che sono sorte in ciociaria e una parte anche ai suoi subalterni che con un direttore cosi’ chissa’ quante ne hanno subite,COME RISARCIMENTO DANNI MORALI.

  4. Insomma questo soggetto non solo ha fatto passare l’inferno ai suoi dipendenti che si rifiutavano di taroccare i risultati,poi ha provato pure a scaricare la colpa su quei poveri tecnici che percepiscono uno stipendio da fame.Che interessi avrebbe un tecnico che prende 1200 euro al mese,a cambiare i risultati?Nessun interesse,lo capirebbe anche un bambino e speriamo lo capiscano anche i giudici…Questo e’ il tentativo disperato di chi non sa piu’ che pesci prendere e si sta arrampicando sugli specchi…Perche’ gli inquirenti non vanno ad indagare sullo stile di vita sia dei tecnici di laboratorio e su quello di mr veleno,sono sicuro che c’e’ un abisso che separa le due realta’.Esprimo la mia solidarieta’ ai tecnici di laboratorio di frosinone e anche se adesso il soggetto lavora ancora a roma,speriamo che la giustizia faccia il suo corso.

  5. Che brutta storia,ma perche’ c’e’ pure il rischio che questo tizio venga assolto?Io ho subito del mobbing sul mio posto di lavoro, ma stavo con un privato e non potevo fare niente,mi metto nei panni di questi tecnici,presumo che abbiano avuto molta paura a mettersi contro un pezzo grosso come un dirigente che in genere percepisce piu’ di SEI MILA euro al mese,contro i 1200 dei tecnici.Questo dirigente non avra’ avuto certo dei problemi a pagare una nutrita schiera di avvocati pronti a difenderlo come dei mastini.Beh, loro fanno il loro mestiere e lo sanno fare pure egregiamente.Ma come e’ riuscita a cavarsela il mister veleno quando ci fu la storia di latina?Questa storia delle analisi falsificate e’ troppo grossa e spero che non si riduca tutto ad una bolla di sapone,cioe’ che il processo non caschi in prescrizione e via dicendo…se fossi nei panni dei tecnici io non accetterei una lira di risarcimento da mister veleno, sono soldi sporchi…Certo che il commissario straordinario dell’Arpa ci ha messo un po’ di tempo prima di far dichiarare l’Arpa parte civile,e non ho mai letto sue parole di solidarieta’ rivolte a questi lavoratori che stanno tutto il giorno a lavorare in delle stanze anguste con delle luci al neon a respirare sostanze potenzialmente cancerogene.

  6. Salvatevi ha detto:

    Ma invece per l’Eurozinco? Leggo molto sul tipo che ha falsificato i risultati, e su chi gli ha commissionato quel lavoro? Nessuna responsabilità? Loro si arricchiscono non solo sulla pelle della gente, ma anche su quella dei dipendenti. Andate a vedere quello che i dirigenti Eurozinco stanno facendo in questi ultimi periodi…

    • I dipendenti sono peggio di lui….perché da lui ci prendevano i soldini….Arpa frosinone, un covo di degenerati….dove le zozze fanno il filo ad uomini sposati senza ritegno….Uno schifo,la fine della moralità….🤢🤮🤮🤮🤮🤮🤮

    • I dipendenti sono molto peggio di lui….prendevano bustarelle di soldi per Natale e ai loro matrimoni….corrotti….peggio di lui….Senza contare le zozze che ci lavorano la’ che ci provano con gli uomini sposati….La sezione di Frosinone andrebbe chiusa immediatamente…è la degenerazione della moralità.

  7. Mister Veleno, alias Vincenzo Addimandi ora da bravo trasformista e commediante si e’ recato da Maria De Filippi ad Uomini e Donne ,(vedere la replica della puntata andata in onda l’otto gennaio 2013….su video mediaset…) si e’ fatto mettere una pettorina non con il suo nome di battesimo,ma bensi’ l’abbreviativo enzo che e’ anche piu’ trendy e ringiovanente dell’obsoleto vincenzo…e’ andato a corteggiare una donna piacente tale Elga che potrebbe essere sua figlia…ma lei e’ stata solo un mezzo per potersi presentare all’opinione pubblica come un uomo trasparente e sincero….io sono una psicologa ed ho osservato con estrema attenzione la sua presentazione,riguardandola anche a rallenty .Tutti gli altri si sono presentati con estrema naturalezza…lui invece ha detto una frase chiave…cioe’ :”io non sono bugiardo”.Che bisogno c’era di dire io non sono bugiardo…in fondo si stava presentando per la prima volta ad una donna che non aveva mai visto prima…questa frase che riecheggia nella mia mente ha quasi il sapore di uno che ha da giustificare qualcosa…si evince che quest’uomo aveva perso terreno e simpatie in seguito alle sue molteplici vicende giudiziarie ed e’ andato in televisione per strappare un sorriso al pubblico del talk-show….sperando cosi’ di tornare in auge e di risultare simpatico….un ultima cosa,mentre faceva la sua presentazione lo sguardo era sempre basso e quasi mai guardava lei diritto negli occhi….tutta strategia per essere assolto……e poi anche io sono dello scorpione e posso dire che siamo degli abili mentitori e dissimulatori…quando e se vogliamo….

  8. Ho visto anche io la puntata di mister veleno che si e’ recato ad uomini e donne,ha detto testuali parole :”Mi presento subito poiche’ in questo contesto non abbiamo molto tempo per impattare,dobbiamo cercare di captare le cose positive….mi chiamo enzo,ho sessanta anni e sono vedevo…sono legatissimo a mia figlia che e’ sposata e risiede in toscana…ha perso sua madre cioe’ mia moglie quando aveva nove anni….sono anche io medico (lo studio scoppia in una risata poiche’ anche l’altro corteggiatore e’medico),sono medico ma non clinico….sono primario in una agenzia regionale che si occupa dell’ambiente e di prevenzione primaria da vent’anni ossia dal 1991….sono semplice,lineare,trasparente e NON DICO BUGIEEEE….infine sono monogamo,infatti sono del segno dello scorpione” (parte la seconda risata del pubblico,in quanto lo scorpione e’ stato sempre dipinto dall’ immaginario collettivo come un segno di cui fidarsi poco e poco inclini ad una relazione stabile)……Perche’ questo uomo ha sottolineato di non essere bugiardo senza che nessuno lo avesse accusato di niente….sembra che stia buttando le mani avanti per non cadere….intanto una bugia ad Elga gia’ l’ha detta ,ovvero che ancora fa il dirigente di laboratorio….ma in seguito al suo arresto avvenuto a frosinone e’ stato trasferito a Roma con un altra mansione….dovrebbe dire ad Elga che se lui ora si trova a Roma,non e’ per sua scelta….ma e’ stato allontanato da frosinone forzatamente perche’ avrebbe potuto inquinare le prove a suo carico…..La cosa che piu’ mi colpisce e’ che ha detto che sua moglie e’ morta di tumore,quindi avrebbe dovuto essere sensibile a certe tematiche come quelle dell’inquinamento ambientale ,invece nella sezione di frosinone faceva il bello ed il cattivo tempo….la cosa tragica e’ che ad Elga piacciono gli uomini facoltosi e lui lo e’ di sicuro,cosi’ ora dobbiamo pure sorbirci la storia lacrimevole della sua vita….a me cominciano a rintorcinarsi le budella e sento il fiele che vien fin sul gargarozzo….roba da matti…..

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