Sito Pubblico del Social Forum di Terracina

Ieri ho partecipato al No Berlusconi Day.

Non ho mai visto piazza San Giovanni così piena. Nemmeno al girotondo del 14 settembre 2002 c’era così tanta gente.

Ho visto un’ottima organizzazione, tanti giovani, tante sciarpe viola, tante maschere di cartone con l’effige di Berlusconi, qualche maschera del film “V per vendetta”.

Dopo la manifestazione, sono andato a cena con un mio caro amico di Roma, dotato di un profondo spirito critico.

Abbiamo mangiato benissimo, ma i discorsi fatti non sono stati altrettanto piacevoli.

Non mi tornavano i conti ed ho coinvolto il mio amico in un’analisi approfondita della manifestazione.

C’erano tante, troppe cose viste che non riuscivo a spiegarmi.

Prima e durante il No Berlusconi Day ho sentito ripetere più volte questa frase: «È la prima volta che in Europa viene indetta una manifestazione del genere tramite Internet, partita dal basso, con i blogger in prima fila nell’organizzazione dell’evento».

Già, la prima volta in Europa.

Ma non nel mondo.

Nel pianeta c’era già stato un precedente.

Questo pensiero è stato la molla scatenante che ha suscitato, a cascata, tutta una serie di ragionamenti.

Dove si era verificato il precedente?

In Iran, la cosiddetta “rivoluzione verde”.

L’ennesima rivoluzione “colorata”.

Prima c’era stata la rivoluzione arancione in Ucraina, ma si trattava di una serie di manifestazioni popolari che non avevano come base di partenza Internet.

Stesso discorso per le manifestazioni in Serbia ed in Georgia.

In tutte queste circostanze, i manifestanti hanno scelto un colore che li rappresentava.

Per il No Berlusconi Day il colore era il viola.

Come ho già scritto, non ho mai visto piazza San Giovanni così piena, nemmeno al girotondo del 14 settembre 2002.

Le manifestazioni dei girotondi partivano dal basso e venivano convocate tramite Internet, SMS e telefonate.

All’inizio la partecipazione era bassa.

Solo il 14 settembre 2002 c’è stata una vera partecipazione popolare.

Perché?

Perché la CGIL aveva abbracciato la causa ed aveva messo a disposizione per la manifestazione del 14 settembre 2002 i suoi potenti mezzi organizzativi, in primis finanziari.

Già, perché senza soldi non si cantano messe.

Eppure, lo ripeto, ieri una manifestazione partita dal basso ha avuto un’organizzazione perfetta ed una partecipazione straordinaria, una partecipazione che i girotondi non si sono neanche lontanamente sognati.

Ma l’indignazione nel 2002 era molto più forte di adesso, perché ora, con Berlusconi di nuovo al governo, stiamo tutti assistendo ad un film già visto. Di conseguenza, la partecipazione doveva essere più consistente nel 2002 rispetto ad oggi.

Come vedete, tante, troppe cose che non tornano: manifestazione partita dal basso, ma con partecipazione straordinaria ed organizzazione perfetta; il tam tam è stato Internet, come in Iran; è stato scelto un colore ufficiale, come in Iran, in Ucraina, in Serbia, in Georgia, in Kirghizistan.

Era soprattutto questo particolare che continuava a frullarmi nel cervello: il viola.

Durante la cena con il mio amico il mio cervello lavorava incessantemente, cercando di mettere insieme tutti questi pezzi, tutti questi dati.

Ad un certo punto, l’illuminazione.

Mi sono ricordato di due articoli che avevo pubblicato sul blog del Terracina Social Forum:

https://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/09/14/soros-finanzia-gli-attacchi-dei-media-a-berlusconi/

e

https://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/09/14/berlusconi-fa-infuriare-george-soros-adesso-basta-in-italia-scendo-in-campo-io%E2%80%9D/.

Dopodichè, ho fatto delle ricerche su Internet e, a puro titolo esemplificativo, vi segnalo questi link:

http://it.peacereporter.net/articolo/1018/A+carte+scoperte

e

http://209.85.129.132/search?q=cache:iwfC9IW_7poJ:www.pane-rose.it/utilities/download_rtf.php%3Fid%3D15326+rivoluzione+verde+soros&cd=7&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a.

Salvatore Borsellino ieri ha detto che a piazza San Giovanni si respirava «profumo di libertà».

Io, invece, ho fatto un viaggio di ritorno in treno con un profondissimo senso di disagio, di scontentezza, se non addirittura di delusione, dovuto al sospetto di poter essere stato strumentalizzato.

Gaber diceva che «libertà è partecipazione».

Io invece dico che libertà è anche non essere “eterodiretti”.

Oggi il senso di disagio si è trasformato prima in irrequietezza, poi in nervosismo.

Provo di nuovo sensazioni che non provavo da tempo, da ben 14 anni.

Lo stesso stato d’animo di quando ho lavorato sottopagato per il Ministero della Difesa con una paga giornaliera di 4.500 lire.

Lo stesso stato d’animo di quando ho fatto 12 mesi di fila allo sportello per sparare due volte e lanciare due bombe a mano.

Lo stesso stato d’animo, in pratica, di quando ho prestato il servizio militare.

Io sono una persona libera.

Io non voglio essere eterodiretto.

Alcuni miei amici hanno capito abbastanza bene la mia personalità e mi hanno soprannominato Wallace, come il protagonista di “Braveheart”.

Salvatore Borsellino chiude i suoi interventi con una parola: «RESISTENZA!!!».

Io, come Wallace nel film, chiudo questo articolo con una parola: «LIBERTÀ!!!».

Commenti su: "Rivoluzione viola o rivoluzione Soros?" (20)

  1. Marco Z. ha detto:

    Complimenti supermarco
    è sempre da apprezzare chi anche nei momenti di giubilo rimane vigile e si pone domande e sa anche mettersi in discussione. La tua lucidità in questo senso mi porta a darti una stretta di mano 2.0. Dimostri una volta in più di essere attivo e pensante. Libero come ti piace autodefinirti.
    Come hai ben detto le grandi cose richiedono anche grandi fondi e in questo caso sarebbe carino scoprire da dove venissero.
    Per esempio con un poco di giornalismo e qualche telefonata si potrebbe indagare nei circuiti dei service che hanno fornito audio, luci, palco e capire da chi sono stati pagati e da li magari risalire la corrente.
    Tornando comunque al punto della situazione in questo periodo di transizione e riassetto politico delle opposizioni vedremo chi sarà in grado di incanalare tutta la forza che viene dalla rete, e da quei molti delusi ma che ancora ci credono, i quali non hanno un corrispettivo politico al quel fare fare riferimento.

    Non ho aderito alla manifestazione romana per due motivi principali: il primo è, ero occupato nel lavoro, il secondo è, tendo a tenermi lontano da tutto ciò ciò che ha una matrice di CONTRO (non mi ha mai portato risultati utili per me, per le persone che mi circondano, per la collettività). Vi sono comunque stato vicino con il pensiero…

    Un saluto e ancora i miei complimenti.

  2. Il raffronto con le “rivoluzioni colorate” in Serbia, Georgia, Ucraina e Iran non regge. Che hanno in comune Soros, gli interessi del capitalismo transnazionale e dell’imperialismo Usa con una lotta che si prefigge l’obiettivo di mandare a casa il capitalista Berlusconi e il suo governo succube delle multinazionali e delle cosche?

  3. Silvia ha detto:

    Soros, uno dei pochi capitalisti, che negli anni precedenti ha contribuito a far studiare ragazzi di tanti stati del blocco est europeo, diffondendo cultura principalmente. Magari c’è ne fossero più di Soros in questo mondo!

    • gianluca giordano ha detto:

      Attenzione..nell’america degli anni 20 c’era un filantropo che apriva orfanotrofi e finanziava ospedali e si dichiarava fieramente patriota e anticomunista….si chiamava al capone.

  4. stefano ha detto:

    Caro Omar…la cosa che hanno in comune è questa: Berlusconi rappresenta sè stesso, il Vaticano e la Mafia. Il cx rappresenta le politiche neoliberiste Europee e Americane.
    Inoltre il nano rischia di farci capire un’altra cosa: il potere che hanno i media tradizionali (tv) nel plagiare un popolo. Il cx è servito per poter fare politiche neoliberiste spacciandole per “comuniste”. La destra italiana difende altri interessi tutti privati di cosche e vecchi ciabattoni. Gli Usa non ne possono più e per creare il NWO non vogliono “paesi anomali” alla Berlusconi con mafiosi dappertutto. Il nano inoltre ha dato un segnale: ha incontrato Putin in continuazione (cosa gli chiederà mai a Putin?) e poi Lukashenko. Non basta? Si potrebbe continuare per ore!

  5. non condivido la tua preoccupazione. è noto a tutti che la manifestazione è stata supportata da IdV, rifondazione comunista e altri partiti che hanno messo a disposizione il proprio know how nell’organzizzare treni e pullman. è un fatto positivo che senza pd e cgil ci sia stata tanta partecipazione. era accaduto così anche a genova. è ovvio che la lotta contro berlusconi gode anche dell’amplificazione di media che normalmente non sostengono altre mobilitazioni più nettamente sociali e/o di classe. I motivi per cui Repubblica contrasta il Cavaliere non sono esattamente i nostri. Ma d’altronde si trattava di una mobilitazione democratica…

  6. supermarco ha detto:

    Condivido quasi del tutto il commento di Stefano, tranne questa frase: «Gli USA non vogliono “Paesi anomali” con mafiosi dappertutto».
    Scusa Stefano, l’Afghanistan che cos’è?
    Il Kosovo che cos’è?
    La Somalia che cos’è?
    Daniel Estulin, ex agente del KGB che da 15 anni segue e scrive libri sulle vicende del gruppo Bilderberg, dice che il miliardario il cui nome inizia per S e finisce per oros si finanzia con la droga.
    La droga droga (scusate il gioco di parole) i mercati finanziari, perché consente di investire in Borsa ingentissime risorse economiche preventivamente “lavate”.
    Estulin dice che quando i talebani hanno vietato la coltivazione di papaveri da oppio, c’è stata la crisi del sud est asiatico, perché sono venute a mancare le risorse finanziarie derivanti dalla droga.
    Estulin afferma pertanto (ma io l’avevo già capito: https://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/08/13/gli-stati-canaglia-esistono-prima-o-dopo-la-loro-invasione/) che la guerra in Afghanistan è una guerra per la droga o, meglio, per difendere la droga. D’altronde, dal Vietnam tornavano bare con il doppio fondo: sotto il cadavere del militare yankee c’era l’eroina. Corsi e ricorsi della storia…
    L’eroina che parte dall’Afghanistan viene smistata in tutta Europa attraverso il Kosovo.
    Conclusione: gli Stati canaglia non esistono, esistono solo dopo la loro invasione.
    E la Somalia?
    La guerra in Afghanistan è servita anche per controllare i gasdotti e gli oleodotti che partono dalle ex Repubbliche sovietiche dell’Asia centrale. Controllare quei giacimenti significa affamare di petrolio il nemico del futuro, cioè la Cina.
    Quest’ultima, allora, che cosa ha fatto?
    Si è dotata della più grande flotta mercantile del mondo ed è andata a prendere il petrolio in Africa.
    I pirati somali servono per rendere insicure le rotte delle petroliere cinesi.
    Al NWO (Nuovo Ordine Mondiale, per chi non conoscesse la sigla: si tratta di un progetto massonico) servono come il pane i cosiddetti Stati canaglia che vengono trasformati, dopo la loro invasione, in Stati mafiosi.
    La NATO è il braccio armato del NWO per attuare il progetto.
    Ulteriore precisazione: Somalia e Kosovo sono state iniziative di Clinton, forse l’11 settembre è stato un tentativo di colpo di Stato (anche con la collaborazione di potenze straniere, in particolare quella con il più potente servizio segreto del mondo) per indurre-costringere Bush ad invadere l’Afghanistan. L’Iraq, poi, è stato una sorta di deviazione dal progetto, perché Bush faceva capo ad altri poteri. Non ci dimentichiamo, infatti, che i suoi principali alleati in Iraq sono stati il convertito al cattolicesimo Blair (probabilmente un altro “ateo devoto” illuminato sulla via dell’Opus Dei), il cattolico Aznar (poi defenestrato con un esponente del NWO), la cattolica Polonia, il governo Berlusconi.
    Il Cavaliere, alla luce di quanto scritto sopra, non fa il gioco del NWO proprio perché è il “campione” dell’avversario del NWO, cioè l’Opus Dei.
    Da qui anche la sua amicizia-alleanza con Putin, che secondo me continua a finanziare i lavori di Estulin.
    L’unica salvezza è trovare una terza via (non quella di blairiana memoria).
    Temo che la “rivoluzione viola” non sia quella terza via.
    Secondo me la rivoluzione viola è parte del problema, anziché esserne la soluzione.
    Se le rivoluzioni colorate sono opera di colui che si finanzia con la droga, non vedo che senso ha gridare a piazza S. Giovanni lo slogan “Via la mafia dallo Stato!”.

  7. stefano ha detto:

    Paolo Barnard forse potrebbe darti qualche risposta più “auterovole”.

    Per quel che riguarda la tua domanda sui “Paesi anomali” forse mi sono espresso male.
    L’Italia è ancora considerato uno dei Paesi avanzati ( a noi fa ridere, ma è ancora così), siamo alleati alla Nato e dentro l’UE, in casa abbiamo armi atomiche (Ghedi e non solo). Per questo gli Usa (e la Commissione EU) non possono accettare che il Paese venga governato da forze “anomale”.
    Vogliono un “Paese normale” (D’Alema docet) e per questo vogliono che ci sia da una parte Confindustria, un pò di cattolici vari, una mafia non corleonese e non stragista, la mafia dei soldi insomma (anche perchè al momento non riesci ad estirparla del tutto). Dall’altra finti comunisti e sinistra riformista. Fuori dai giochi: razzisti, conservatori cattolici fondamentalisti, antagonisti e tutti coloro che si oppongono alle logiche del libero mercato.
    Come in tutti i Paesi europei insomma…

    s

    P.S. consiglio da uno che conosce UNICEF molto bene per averci lavorato a lungo. Rimuovi il link!!!!

  8. supermarco ha detto:

    Ciao Stefano,
    grazie per aver lasciato un altro commento.
    Ho letto l’articolo di Paolo Barnard e lo pubblicherò sul blog.
    Riguardo al link dell’UNICEF, questo è il blog di un social forum ed io non mi occupo della parte informatica…
    Chiederò a chi se ne occupa di cancellare il link, perché condivido pienamente le tue considerazioni.
    Circa la “normalità” del Paese, citi D’Alema, ma secondo me quest’ultimo è un altro ateo devoto convertito sulla via dell’Opus Dei.
    Ti suggerisco di leggere questo mio articolo: https://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/09/14/come-l%e2%80%99opus-dei-si-sta-impossessando-del-pd/.
    Non sottovalutare la potenza dell’Opus Dei, capace di contrapporsi al progetto di NWO.
    Nel 2004 Soros ha speso una barca di soldi per far vincere le elezioni USA a John Kerry.
    Intervistato da Metro, ha giustificato il suo insuccesso politico con queste parole: “Ho sottovalutato il potere che ha raggiunto, anche negli Stati Uniti, l’Opus Dei”.
    Se lo dice Soros…

  9. supermarco ha detto:

    Aggiungo un’ulteriore considerazione.
    Proprio perché D’Alema è un altro ateo devoto convertito sulla via dell’Opus Dei, è stato proposto come ministro degli esteri UE dall’attuale “campione” dell’Opus Dei.
    Quest’ultima, tra l’altro, aveva cercato di porre un altro ateo devoto sulla poltrona di presidente: Tony Blair.
    La contrapposizione è fortissima, basta saperla individuare, perché è tenuta ben nascosta.
    Alla luce di tutto ciò, difendere l’italianità delle banche di faziana memoria (un altro iscritto all’Opus Dei, poi sostituito da un ex alto manager di Goldman Sachs…), o difendere l’italianità di Alitalia, equivale a difendere le radici cristiane dell’Europa.

  10. stefano ha detto:

    Caro Marco,
    nessun ringraziamento, anzi. E’ bello sapere che ci sono ancora social forum attivi in Italia. Era stata una cosa bellissima che fossero nati anche da noi. Poi qualcuno (come al solito) ci ha voluto mettere sopra il cappello e sono morti quasi ovunque. Bravissimi che siete riusciti a tenere in vita il movimento dei movimenti nel vostro luogo.

    Ho qualche dubbio su ciò che scrivi rispetto all’Opus Dei e il NWO. Voglio dire: è sicuramente vero che l’Opus Dei si stia battendo per fare in modo di resistere, il Vaticano sa che non ha più canche di avere fedeli una volta che le persone “apriranno” la loro mente. In Francia più del 10% dei cittadini si dichiara Buddista!! Si battono per mantenere un forte potere di tipo temporale a livello nazionale ed Europeo (gay, pillole, eutanasia ecc). Io credo però che D’Alema e Blair siano esattamente dall’altra parte. Sono gli “americans” del NWO. Le guerre sono state costruite dagli “americans” con il contributo fondamentale delle nostre finte sinistre. Il cx italiano è indispensabile per le politiche atlantiche.

    Il problema semmai è…che si fa noi? Ricordo che gli anarchici e i comunisti un tempo cantavano: Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà! L’idea di mondo senza confini lo abbiamo inventato noi! Io credo che per chi si dichiara progressista sia sbagliato rispondere alle politiche neoliberiste con la chiusura nel proprio comune, regione, Stato. Se lo facessimo, diventeremmo la Lega nord.

    Forse tutti noi dovremmo lavorare affinchè la globalizzazione (che non è una cosa contro cui si può combattere) cambi i suoi principi.
    Nessuna globalizzazione delle merci, massima globalizzazione dei diritti.
    Altro problema è la mancanza di un Partito che denunci cosa sta capitando al mondo e all’economia: signoraggio bancario, Trattato di Lisbona, mutamenti climatici (siamo sicuri che il mutamento sia dovuto a questioni legate all’attività umana? io non lo sono per nulla). Per quanto mi riguarda la soluzione è una sola: l’uscita dall’UE, la sovranità monetaria, il ritorno ad un’economia più umana e meno inquinante….la “decrescita serena” come principio cardine, la riforma della scuola e specialmente dell’Università.

    Senza questi temi non crescerà nulla a sinistra nell’immediato. Crescerà solo Beppe Grillo che si allinea alle politiche obamiane sulla “green economy”. Altro sistema per rilanciare l’economia tradizionale….e……chi lo sa…

  11. supermarco ha detto:

    Ciao Stefano,
    D’Alema ha partecipato alla cerimonia di beatificazione di Escrivà de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei.
    Inoltre, è stato il primo presidente del Consiglio italiano (dopo quasi 50 anni di governi DC!) a riconoscere i finanziamenti statali alle scuole cattoliche.
    E’ tutto molto trasversale.
    Dalle mie parti la sezione locale del PD era convinta che alle primarie fosse andato in onda l’ennesimo scontro tra ex DC, rappresentati da Franceschini, ed ex PCI, rappresentati da Bersani. In realtà, il partito è passato da una gestione Goldman Sachs ad una gestione Comunione e Liberazione. Attendo con ansia la pubblicazione del prossimo libro di Ferruccio Pinotti sui legami di Bersani con CL.
    A conferma di ciò che dico, il modo in cui stanno facendo fuori Vendola e Sinistra e Libertà in Puglia, per aprire all’UDC, è molto illuminante. Secondo me è a rischio anche l’alleanza con Di Pietro.
    Anch’io ho dei seri dubbi sulla questione del riscaldamento globale (nonostante i vari articoli che pubblico sul tema). Oltre che esserci delle implicazioni militari (le scie chimiche e le guerre climatiche), temo che sia tutto esagerato ad arte per far pagare a pantalone il passaggio alle fonti d’energia rinnovabili, abbandonando le fonti fossili.
    Il giochetto l’ha capito anche la lobby del nucleare, infatti quest’ultima afferma che con il nucleare si ridurranno le emissioni di gas serra.
    Ma senza pantalone non vanno da nessuna parte.
    Privatizzare i profitti e socializzare le perdite non è una tecnica utilizzata solo da Agnelli, notoriamente partecipante alle riunioni del gruppo Bilderberg.
    Gli industriali sono tutti a parole a favore del libero mercato, poi puntano TUTTI inesorabilmente agli aiuti statali.
    Come scrivi tu, una possibile soluzione è la decrescita.
    La sovranità monetaria, invece, è irrimediabilmente perduta, mentre per l’uscita dall’UE a mio avviso vale lo stesso discorso che hai fatto per la globalizzazione.

  12. supermarco ha detto:

    Aggiungo che secondo me il movimento no global non è morto perché qualcuno ha cercato di metterci il cappello sopra.
    Il movimento è morto con l’11 settembre. Anzi, secondo me una delle finalità dell’11 settembre è stata proprio quella di disinnescare il movimento. Ad esempio, la “sinistra” americana si è subito allineata sul patriottismo.
    Inoltre, ti racconto un particolare interessante.
    Condoleeza Rice, davanti alla commissione d’inchiesta sull’11 settembre, ha dichiarato: «Mai e poi mai ci saremmo immaginati che dei terroristi avrebbero potuto usare aerei civili come missili contro edifici».
    Allora perché a Genova, in occasione del G8 di luglio 2001 (un mese e mezzo prima degli attentati), lo spazio aereo era stato interdetto ai voli civili?
    Inoltre, quando certi temi stavano di nuovo dettando l’agenda dei potenti (o presunti tali), come al G8 del 2005 a Gleneagles, ci sono stati gli attentati (o presunti tali) di Londra.
    Poi tu sostieni che il centrosinistra rappresenta le politiche neoliberiste europee e americane.
    In questo articolo (https://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/09/14/come-l%e2%80%99opus-dei-si-sta-impossessando-del-pd/) io sostengo che il PD sia passato all’altra sponda, proprio perché nell’Opus Dei hanno capito che Berlusconi è agli sgoccioli.
    In quest’altro articolo (https://terracinasocialforum.wordpress.com/2009/08/30/sorprendenti-le-dichiarazioni-di-gianfranco-fini/), invece, spiego come anche l’attuale presidente della Camera abbia fatto il salto della quaglia.
    Come vedi, il quadro è in continuo cambiamento e utilizzare i vecchi schemi per analizzarlo può essere fuorviante.
    Come dice Paolo Barnard da te citato, “seguite i soldi”.
    Io seguo i soldi e non vedo più centrodestra contro centrosinistra, ma vedo finanza ebraica contro finanza cristiana e, salendo di un livello, massoneria contro Opus Dei.

  13. stefano ha detto:

    Dobbiamo vederci!
    su skype steno808080 mi piacerebbe fare un salto a Terracina!

  14. supermarco ha detto:

    Ciao Stefano,
    purtroppo non uso Skype.

  15. Personalmente credo che il viola non porti bene.

  16. Secondo me l’ipotesi Soros non è del tutto campata per aria. Sul sito dell’Open Society Institute, Fondazione George Soros, è pubblicato un corposo rapporto sulla situazione dei media in Italia.
    Ecco le conclusioni che trae la Fondazione:

    9.5 Emittenti private
    Diversità e pluralismo
    15. Il Parlamento dovrebbe intraprendere le iniziative necessarie per risolvere la
    “anomalia italiana”, rompendo il monopolio di Mediaset sulla televisione privata
    prima del passaggio definitivo al digitale.
    16. Il Parlamento dovrebbe modificare la legge Gasparri, dando seriamente applicazione
    alla sentenza della Corte costituzionale – che prevede il limite del 20 per
    cento per operatore privato in analogico, per garantire una effettiva pluralità di
    fonti informative ai cittadini- – prima del passaggio al digitale.
    17. Il Governo dovrebbe promuovere la diversità nella radiotelevisione, aiutando
    con incentivi per investimenti coloro che vogliano entrare nel mercato.
    18. Il Governo dovrebbe seguire le linee guida europee per la definizione di un
    monopolio nel mercato televisivo, adottando parametri quali l’audience o la
    percentuale del mercato pubblicitario televisivo.
    19. Il Parlamento dovrebbe modificare le norme della legge Gasparri che definiscono
    il sistema integrato della comunicazione (SIC), stabilendo una chiara sepa-
    LA TELEVISIONE IN EUROPA
    270 OPEN SOCIETY INSTITUTE 2005
    razione dei differenti mercati in inclusi nel SIC ed introducendo nuove norme
    che prevedano chiare soglie per individuare una posizione dominante, al fine di
    proteggere la concorrenza ed il pluralismo. Il Parlamento dovrebbe altresì adottare
    una normativa che imponga dei tetti alle entrate pubblicitarie che un’emittente
    può raccogliere.
    20. Il Parlamento dovrebbe introdurre una normativa che assicuri che la rilevazione
    degli ascolti televisivi sia attribuita ad un soggetto indipendente rispetto agli
    imprenditori del settore. Dovrebbe essere vietata la partecipazione azionaria in
    questo soggetto delle imprese di comunicazione.
    21. La legge sul conflitto di interessi deve essere modificata prevedendo l’incompatibilità
    tra cariche elettive e di governo ed il controllo di mezzi di comunicazione
    di massa.

    Il rapporto completo si puo’ trovare qui:

    Fai clic per accedere a eurotvita_20051011.pdf

    L’analisi della situazioene italiana inizia a pag. 187.

    E poi comunque già nel luglio scorso si potevano leggere in giro articoli come questo…

    http://www.siciliainformazioni.com/giornale/esteri/57353/berlusconi-infuriare-george-soros-adesso-basta-italia-scendo-campo.htm

  17. Andrea ha detto:

    Hai ragione…
    la lotta è tra la P1 (il gruppo di potere che siede nelle banche centrali di cui Soros è parte) e la P2 (che da gruppo masso-capitalissta di grado inferiore e servo vuole scalzare la P1) e noi dovremmo essere oggetto delle loro manovre o guerre mediatiche. Oggi la cosiddetta opinione pubblica, essendo eterodiretta dai padroni dei media (P1 e P2), da chi fabbrica mode, da chi usa le neuroscienze nella pubblicità è facile preda di suggestioni indotte. Vince chi ha l’esercito di opinione pubblica più esteso. Ma gli eserciti, una volta formati, non pensano, eseguono ordini.
    Tutto questo condizionamento è possibile perché un gruppo ristrettissimo di masso-capitalisti gestisce una quota di plusvalore prodotto dai lavoratori del mondo, una quota immensa e il contemporaneo immenso debito degli Stati e dei cittadini, così ci tengono tutti per le palle.
    Quindi la libertà è strettamente collegata ad una forma di democrazia in cui l’economia è partecipata, la scienza non è al servizio dei masso-capitalisti e gli eserciti non ci sono più.
    Tutto questo si ottiene facendo, come umanità, un balzo in avanti, sapendo coniugare progresso tecnologico e progresso sociale, riconoscendo in ogni uomo una parte di sè. Un mondo di eguali.
    Il Comunismo

  18. mark o'noto ha detto:

    perche dite che Opus Dei e quindi il Vaticano sarebbe nemico del NWO ?
    Gli ultimi 2 pontefici piu di una volta hanno ausipcato un Nuovo Ordine Mondiale..e nn credo che abbiano prodotto paroline a caso..

    • supermarco ha detto:

      Il Nuovo Ordine Mondiale è un progetto massonico.
      La massoneria storicamente è stata il nemico numero 1 della Chiesa.
      Quest’ultima, per difendersi, ha inventato una contromassoneria: l’Opus Dei.
      Difendere l’italianità delle banche (secondo i dettami dell’ex governatore della Banca d’Italia, notoriamente iscritto all’Opus Dei, poi sostituito dall’ex numero 2 in Europa di Goldman Sachs), o difendere l’italianità di Alitalia (per favorire la banca che aveva enormi crediti nei confronti di Air One, salvata insieme con la compagnia di bandiera non certo sulla base del progetto di salvataggio prodiano), oppure difendere le radici cristiane dell’Europa, secondo me sono tutti tentativi per contrapporsi al progetto di Nuovo Ordine Mondiale.

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